
President Ronald Reagan

Mother Nursing Her Child

Pondering Lady

A Couple

Woman In Black

Child With Black Eyes

Woman Seated In Chair

The Chess Players

Lady In Waiting

French Peasant

Maestro Andre Previn

Woman Looking Out Window

Susan

Elena

The Checker Players

Woman In Repose

Dr. Kulenbeck

Tanis Reading

Author Henry Miller

Kalman Marching In The Camp

Self Portrait 1967

Self Portrait 1994
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I see an amazing interpretation of different styles, a broad-reaching talent, such beautiful and inspiring works!
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Kalman è indubbiamente un artista dotato di grande conoscenza e padronanza dei mezzi tecnici pittorici, con cui egli può esprimersi in piena libertà, spaziando fra i vari stili, senza tuttavia perdere la propria personalità.
Mi pare molto bello e delicato nel disegno e nei colori “Mother Nursing Her Child”. Bello anche il ritratto di Henry Miller eseguito in stile espressionistico. Interessanti il movimento lineare e le distese di colori uniformi, che caratterizzano “Woman in Black” e “Lady In Waiting”.
Particolarmente drammatico ed angoscioso mi sembra “Kalman Marching In The Camp”, che senza dubbio rappresenta la chiave di lettura di tutta l’opera di questo artista e del suo dominante pessimismo. La terribile esperienza che l’artista ha vissuto sulla propria pelle durante la persecuzione nazista, quando egli era ancora un ragazzo, ha sconvolto indelebilmente la propria coscienza, inducendolo a vedere la vita in modo piuttosto disincantato. E questo stato d’animo dell’artista si manifesta chiaramente anche nelle sue opere. Ho notato infatti che, eccetto il caso dei ritratti di Reagan, in nessuno dei suoi soggetti vi è un accenno al sorriso, neppure nei bambini.
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Vincenzo’s comment about “Kalman Marching In The Camp” led me to do some research. I am always interested in an anomaly such as this painting appears to be in the collection shown here. It is out of place, out of mind, like a nightmarish flashback.
And so, this is the background for those who did not know anything about this artist before, like me:
“He survived four years in the Holocaust, doing slave labor as he moved through seven concentration camps from Riga to the Baltic forest, to Poland, Germany and then Czechoslovakia.”
That would explain it. For more biographical information on Kalman Aron, click here:
http://kalmanaron.com/?page_id=15
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Grazie dell’informazione. In effetti quella sconvolgente esperienza da internato nei campi di concentramento nazisti hanno segnato per sempre l’animo dell’artista. Ma sulla natura psicologica della sua arte, più che un’indagine tesa a fare emergere lo stato d’animo dei suoi soggetti, io vedo che è lo stato d’animo di Kalman a trasferirsi nei soggetti da lui rappresentati.
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Siete i benvenuti. Sto usando “Google Translate” quindi spero che il mio messaggio sia correttamente indicata! 🙂
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Il mio errore grammaticale “hanno segnato” va ovviamente corretto al singolare “ha segnato”. Mi scuso, ma ho scritto in fretta e senza rileggere.
Riguardo alla psicologia dell’arte di Kalman, per chiarire meglio il mio commento, vorrei aggiungere che nei ritratti di Reagan, l’artista ha lasciato per un momento da parte il proprio stato d’animo, facendo risaltare solo quello del Presidente, ripreso in tre momenti diversi e nella sua abituale euforia e cordialità, mentre negli altri soggetti prevale il sentimento dell’artista, che secondo me è caratterizzato da un certo pessimismo nei confronti della vita.
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Credo che il ritratto di Ronald Reagan sia stato commissionato da Nancy Reagan in occasione della campagna presidenziale del 1980. Il messaggio doveva essere ottimistico, una specie di scossa alla nazione dopo la presidenza deprimente di Carter. Pur essendo un dipinto su commissione penso sia apprezzabile perché cattura l’indole ottimistica del personaggio.
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:)…Google Translate is good enough. Especially when I need a rough-and-ready translation from all the swahili and gujarati comments I get evey day.
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I agree with you. I did not know that the portrait of Ronald Reagan had been made before his election as President, and that was to convey the message rightly optimistic. In any case the skill of the Kalman is indisputable, even when it is necessary to emphasize the character of the subject.
P. S.
I am a beginner with the internet, and do not yet know all the potential offers. For example, “Google translated” I still do not know. You see that your blog is also useful to learn and improve their knowledge of new technology? Thank you!
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It’s good to share ideas!
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And perhaps we will all learn a bit of Italian from Vincenzo!
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E forse noi tutti imparare un po ‘di italiano da Vincenzo!
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Sylvia is right. Exchange views and share ideas is useful to expand the horizon of knowledge.
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For Bruce. My written Italian is good enough, but when I write in haste escape me errors. The Italian language is beautiful and musical, but it is difficult even for us Italians, because it has a grammar too complex compared to English. However, I think Suzay does not need to learn Italian, because she knows it perfectly, much better than me.
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I want to ask Suzay, given that she knows well the new technology, it can tell me how do I use a nickname on my comments, instead of my real name. Thanks for your kindness.
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Quando si postano i commenti dovrebbe apparire la richiesta del proprio indirizzo email (che solo io vedo e non viene reso pubblico) e il nome. In quest’ultimo spazio, se non si entra usando il proprio account di Facebook o Twitter, è sufficiente scrivere il nome che si vuole: quello vero o un nickname.
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Grazie Suzay.
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Today is Memorial Day, not to forget the Holocaust, and I came to mind the Kalman Aron watercolor titled “Kalman in The Marching Camp,” which, through his personal drama, Kalman expresses the anguish of a entire people.
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